ANCORA UN RITORNO

Ancora sono ritornato al mio paese
per fare visita a mio padre
a mia madre al cimitero:
le ho portato una camelia bianca
l'ho piantata nel prato davanti
da lei è un po' distante
ma certamente non si seccherà
l'anima sua la vigilerà
e quando nessuno la potrà notare
sopra di essa si leverà a librare.

Al cimitero era cambiato il custode
perché Vitantonio era stanco
di fare avanti ed indietro fra i due paesi
quello dei morti e quello dei vivi
ed allora in un loculo
s'è andato a sistemare
per potere sempre riposare
sulla lapide s'è fatto mettere
alcune sigarette per il timore
che il vizio del fumo fosse difficile
toglierselo anche nell'aldilà.

Dai camini delle case
il fumo usciva di slancio
verso il cielo
ma il vento in agguato
implacabile lo dissolveva.

Un rospo grande mai visto prima
sul marciapiede davanti
è venuto a lasciarsi morire
ma nessuno s'è degnato
di doverlo seppellire.

Alla sera per le strade inanimate
incurante che fosse novembre
c'era un grillo che fino a tarda ora
non cessava di cantare ancora.

Sulla terrazza sono andato a sistemare
le superstiti piante sempre più rare
le ho innaffiate abbondantemente
poi ho dato loro la benedizione
ed incoraggiate a resistere
fino alla prossima stagione.

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