BIOGRAFIA DEL POETA E SCRITTORE ANTONIO CARCURO

 

           

Antonio Carcuro, coniugato con Teresa Giacomino (figli Lorenzo, Elena e Stefano), nasce il 12 agosto 1951 a Banzi (PZ) -  nel cui territorio è maggiormente accreditata la localizzazione della “Fons Bandusiae”, ritenuta l’ispiratrice della famosa omonima ode di Orazio – e vive ora tra Varese e Cervia. 

Conseguita a Bologna la laurea in giurisprudenza e superato il concorso da segretario comunale, non si è appagato di rogare solo atti burocratici, ha sentito il bisogno di ”verbalizzare” cosa accadeva due millenni dopo Orazio nei paraggi di Banzi, per spingersi poi a lasciare traccia delle suggestioni percepite in altri luoghi del microscopico puntino dell'universo denominato Terra. 

Il proprio sito www.carcuro.com, divenuto in seguito www.carcuro.it, ha svolto la funzione di rendere pubblico ciò che scriveva, imperversando nel web per oltre vent’anni, con un feedback entusiastico da ogni parte del mondo e la soddisfazione di vedere inserite in antologie scolastiche le sue opere, recitate le sue poesie fino a Melbourne. 

Uno dei tanti suoi lettori-ammiratori gli aveva fatta l’osservazione che: “… un artista non è padrone della propria opera e non può negare agli altri di conoscerla!”. 

Ritenendola meritevole di accoglimento, e intendendo far condividere le proprie espressioni artistiche a chiunque ne abbia piacere, ha deciso di continuare a pubblicare racconti e poesie, sia nel web, sia organicamente in diversi libri editi da Amazon. 

Leggendone le pagine, intrise spesso di ironia extravergine e sarcasmo balsamico, è possibile vedere quanto fossero simpatici uno Zio Nicola con sei dita a mani e piedi, e un altro suo omonimo lupinaio, inventore del verbo turlupinare; cosa succedeva quando passava “Ciccillon” con la botte dove le donne del vicinato vuotavano i “pris”; assistere alle battaglie tra fruttivendoli; capire perché Padre Celestino facesse doppie prediche in chiesa; come avvenivano le offerte durante la messa; scoprire quanti Banzi ci sono al mondo e che in quello lucano è stato dedicato un pino ad Arnaldo, fratello di Benito Mussolini, e inoltre, ma non è tutto, le storie incredibili di due lucani andati a morire in Vietnam. 

Il suo piatto forte, però, sono soprattutto le diverse centinaia di poesie, quelle d’amore e per bambini in particolare, che hanno entusiasmato tanti lettori: se ne legga qualcuna per verificare se è vero.