IL MIO MAESTRO COZZABELLA

Del mio maestro tanto amato
per ciò detto Cozzabella
che meriti d'esser ricordato
non c'è però una cosa bella
giacché di quelle quattro ore
che con lui la classe trascorreva
le sue botte ciascun temeva
e viveva sempre nel terrore
più che mai quando veniva arrabbiato
perché un maschio ancora non gli era nato.

Un giorno anche il mio turno arrivò:
il maestro in geografia m'interrogò
ma est con ovest malauguratamente io scambiai
e per la prima volta addosso mi pisciai:
su di me improvviso s'avventò e due ceffoni
pesanti mi suonò con tutti e due i suoi manoni.

La sua voce vibrava sempre con durezza
il tono mai dolce conosceva solo l'asprezza
era tutt'altro che un maestro da romanzo "Cuore"
i suoi gesti  mai eran permeati da un po' d'amore
a darti dell'idiota non lesinava
se al volo la lezione uno non imparava
tre file di banchi egli aveva composto
tra cavalli muli o somari tu trovavi posto.

A voler essere però indulgente
un episodio bello m'è rimasto nella mente
d'una volta che sul tema del temporale
trovò il mio svolgimento sensazionale:
gli piacque tanto la mia composizione
che per premio mi mandò alla refezione
riso e fagioli mangiai quella mattina
che aveva preparato la cuoca Angelina.

Caro maestro Cozzabella
forse una cosa bella
prima che la tua bocca rimanga chiusa
potresti almeno fare:
i tuoi scolari convocare
e chiedere loro scusa.

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