NATALE PASSATO PRESENTE

 

Il Natale era annunciato

dai colpi di mortaio di mia madre 

che effondevano intorno al focolare

profumo di cannella e noce tostata

iniziava la discesa dal cielo

quando lei sfilava dalle travi del tetto

le inserte di uva appassita

ne ammiravo il segno tangibile

negli occhioni gialli delle uova

al centro del cratere di farina

avvertivo il suo respiro

nell'affanno di mia madre

davanti al tavoliere

prendeva corpo quando

la cesta diventava ricolma di pettole

u' quantaridd di coz'ncidd ' e scart'ddat'

scoccava quando la seicento multipla

si fermava davanti alla porta di casa

e vi scendeva l'emigrante di mio padre.

 

Il Natale ora è una sfilata di tali ricordi

pensare che la casa paterna è vuota e chiusa

sfogliare gli album delle fotografie

con tante facce rimaste visibili solo là

non alzarsi più al mattino presto

per andare in chiesa a cantare

"Tu scendi dalle stelle"

andare invece al supermercato

a riempire carrelli di panettoni e pandori

vedere mia moglie continuare tuttavia a fare

ancora cozon' coz'ncidd' e scart'ddat

non avere più consegnata dal postino

la cartolina di auguri del compare Michele

ma dal provider l'e-mail del compare Peppino

vedere in questo momento fare ingresso

nella sala d'attesa della stazione di Domodossola 

vecchietti della mia terra tristi ed infreddoliti

 (non vanno più alle loro case ed al loro paese

vengono essi qua a riscaldarsi ed a sognare)

aver visto giungere da Praga una BMW

 con dentro la mia prima nipotina

e ritornare questa sera a casa

e potere una volta ancora

prenderla in braccio.

 

 

30 dicembre 2010

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