OH PIANTE GENTILI E BUONE!





Oh piante gentili e buone

che aspettate pazienti l'aurora

perché il sole di rugiada v'indori

e la pioggia che vi nutra e ristori

 

voi offrite a tutti la vostra bellezza

il vostro profumo bontà e dolcezza

tra le braccia dei rami ospitate

nidi d'uccelli e li cullate

 

con l'aiuto della brezza del vento

facendoli sognare nel firmamento:

in cielo tra di loro bisbigliano le stelle

"oh quelle creature quanto son belle!"

 

Al mattino la prima cosa che faccio

è venire ad ammirarvi in giardino

dispiacendomi poi di dovervi lasciare

l'intero giorno per andare a lavorare

 

ma voi pazienti mi aspettate alla sera

e sapete quanto frema di ritornare

perché in vostra compagnia

mi piace così tanto stare.

 

Se mi si dovesse chiedere

cosa da grande io voglia fare

rispondo che una di voi

io vorrò diventare

 

una quercia, quella dove le ghiande

raccoglievamo per darle al maiale

in modo che diventasse grasso

in prossimità del Santo Natale

 

un melograno, quello

 che nella vigna del nonno

i suoi frutti in un rosso sorriso

faceva scoppiare improvviso

 

un fico, quello dal tronco storto

su cui col pantalone corto

mi arrampicavo insicuro

per cogliere il frutto maturo

 

una semplice viola una margherita

che pur quando la neve

le sovrasta ancor greve

gioiscono subito alla vita.

 

Ma intanto per voi una preghiera

al cielo voglio rivolgere vera:

che il fuoco si tenga lontano

e chi di scure porti armata la mano.

 

18 agosto 2009

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