SAPERE CHE QUALCUNO TI ASPETTA

    Sapere che qualcuno ti aspetta, procura senz'altro una sensazione molto gratificante, sempre che, ovviamente, lo scopo non sia quello di tenderti un agguato, come accadde a Don Abbondio, quando si vide atteso dai bravi per avere la terribile ambasciata di non celebrare il matrimonio fra Renzo e Lucia.
    Io me ne intendo abbastanza sull'argomento, perché con Teresa ci siamo aspettati dieci anni, perché lei diventasse mia moglie, ed io suo marito, ed è stata per me l'attesa più bella.
    Sicuramente, poi, so che anche mia madre e mio padre mi stanno ora aspettando. Dovranno avere però ancora tantissima pazienza per rivedermi e, quando l'attesa sarà finita, anche quello sarà un momento bellissimo.
   
Ad aspettarti sono non solo le persone, anche gli animali come cani e gatti che, quando alla sera ritorni dal lavoro, ti fanno festa sempre un un po' più degli esseri umani. Cesare Pavese poi, ne "La luna e i falò", sostiene addirittura "che nelle piante, nella terra del tuo paese c'è qualcosa di tuo, che resta ad aspettarti". E penso che abbia perfettamente ragione, perché immagino che gli ulivi e le querce del mio paese, che contemplavo e talvolta ne accarezzavo il tronco, sentano senz'altro la mancanza del mio affetto.
    Siffatta piacevole sensazione mi viene suscitata oggi un po' anche da due messaggi inviatimi da persone, a me affatto sconosciute, che mi manifestano tuttavia il desiderio d'incontrarmi, rispettivamente, a Genzano ed a Banzi per il prossimo mese di agosto. E non posso non confessare che l'affetto che intravedo, frammisto alle parole di considerazione rivoltemi, mi ha procurato pure una certa commozione.
    Cari Angela e Donato, vi ringrazio veramente di cuore per il desiderio che avete espresso d'incontrarmi, ma debbo deludervi dicendovi che non verrò neppure quest'anno da quelle parti.
    La ragione essenziale sta nel fatto che ho impegni di lavoro, avendo assunto servizio di recente in tre Comuni, dopo aver attraversato un periodo assai difficile di forzata inerzia lavorativa a causa della scorrettezza e meschinità di alcuni sindaci che ho incontrato. Non nascondo al riguardo la grande amarezza provata nel constatare che chi avrebbe potuto fare qualcosa per me se n'è lavato invece le mani, dileguandosi al momento del bisogno, come sono soliti fare certi falsi amici; e neppure che, a latere di quella ragione essenziale, sta anche il poco piacere di incontrare ora a Banzi le facce di costoro, mentre si pavoneggiano in piazza.
    Ad Angela aggiungo anche il fatto che, per quanto riguarda la Festa della Madonna di Genzano, avevo già previsto nella pagina "Ave Maria Viva Maria" che quella del 2004 sarebbe stata anche l'ultima, come per mio padre, che mi aveva dato occasione di andarci, al quale, purtroppo, non sono più bastati i due bastoni per sorreggerlo anche l'anno successivo.
    Maria Santissima delle Grazie, del resto, penso abbia avuto già abbastanza devozione da me, per averne ricordato - ritengo in modo adeguato alla Sua dignità - la festa in Suo onore in questo sito. Comunque, il prossimo 6 agosto non mancherò di rivolgere, anche dal Piemonte-Lombardia dove mi trovo, a Lei il mio pensiero devoto, ed insieme alla Madonna anche ad Angela, giunta dalla Germania per partecipare alla sua festa (potresti mandarmi qualche foto in ricordo?).
    Ma ecco di seguito i messaggi pervenutimi, per i quali rinnovo ancora tutta la mia gratitudine alla gentilissima signora Angela ed all'amico Donato.


Da:  Angela.DellAgli@gmx.de - Giovedì 20 luglio 2006

Salve Antonio,
molto spesso visito il tuo sito sempre pieno di bellissime poesie, racconti e foto. Ti ho scritto un paio di anni fa quando avevo appena scoperto la tua homepage. 
Sono Angela, con genitori e marito genzanesi, nata e cresciuta in Germania dove tutt'ora vivo. Volevo segnalarti il sito www.festamariassdellegrazie.it, che é davvero molto interessante e spero piacerá anche a te, visto che hai raccontato molto sulla Festa della Madonna di Genzano. 
A proposito: ci sarai anche quest'anno ?? Noi partiremo per le vacanze fra qualche giorno e come ogni anno trascorreremo tutto il mese quasi sempre a Genzano e ovviamente vedremo anche la Festa. Se capiterá di incontrarci nel Corso ti saluteró, sempre se non creo disturbo.
Ancora grazie per le bellissime emozioni
Saluti dalla Germania
Angela Lepore Dell'Agli 


Da:  "Donato Riccardi" <dennyrichard@hotmail.it> - Domenica 23 Luglio 2006

Carissimo Sig. Carcuro,
sono sempre il fratello di Tonia Riccardi,volevo semplicemente chiedervi se quest'anno per le vacanze di Agosto venite a Banzi,cosi per l'occasione potremmo prenderci un caffè insieme(invito ufficiale)e scambiare quattro chiacchiere(io vi aspetto).
Un saluto da parte di Tonia e della mia famiglia.
Donato Riccardi

(24 luglio 2006)


Mi vedo costretto ad aggiungere un'altra mail in questa pagina, pervenutami il 16 agosto, che mi ha dato gioia ed emozione particolari ed intense.
Questa persona - che ritenendomi forse troppo importante dopo che il Tg Basilicata fece un servizio sul mio sito, mi aveva coinvolto in una battaglia ecologica che interessava il suo paese - aveva sentito il bisogno di comunicarmi il 26 marzo scorso, "... come si fa con un amico...che purtroppo non sto bene" (si trattava nientedimeno che di un carcinoma), concludendo la sua lettera così: "Se sei credente recita una preghiera per me".
Rimasto particolarmente colpito, le risposi così:

"Cara ...,
non era il tipo di messaggio che mi aspettavo, dando un'occhiata alla posta prima di andare a letto, atteso già il mio morale depresso, che mi ha fatto "fruttare" proprio qualche ora fa, dopo tanto agnosticismo, la poesia "Come un epitaffio".
Sono davvero costernato nel leggere ciò che hai scritto, perché, pur senza averti mai vista, ti considero ormai una persona cara, verso la quale nutro sentimenti di stima ed affetto come nei confronti di un'amica-sorella.
Dopo la battaglia ..., ti ritrovi adesso ad affrontarne un'altra più difficile ed impegnativa causata dall'approssimazione, superficialità ed incompetenza di certa malasanità.
Ti esprimo al riguardo tutto il mio affetto e sostegno morale, augurandoti con tutta la forza del mio animo che anche questa nuova battaglia tu possa infine vincerla, pur con i danni che hai già patito.
Col mio lavoro ho ricominciato ... da quattro, direbbe Massimo Troisi, nel senso che, pur di non rimanere in quella sorta di arresti domiciliari che era il mio stato di disponibilità, sto rifacendo quasi un'altra volta l'emigrante, andando a finire, dalla Lombardia, in Piemonte per trovare un sindaco che mi volesse, ed accontentandomi di un piccolo comune di alta montagna di classe quarta.
Nei giorni scorsi il campanile di quel paese (Druogno) era molto allegro. Ho domandato ad una signora del luogo che festa ci fosse. Mi ha spiegato che erano "le sante 40 ore", durante le quali c'era sempre qualcuno in chiesa che pregava, giorno e notte.
Per quanto non sia molto di chiesa, sono stato attratto ad entrare, raccogliendo i miei migliori pensieri per i miei genitori nell'aldilà, ed invocando che potessero realizzarsi.
Pur se "le sante 40 ore" sono ormai finite, ti prometto che in chiesa entrerò domani per rivolgere a Chi può una particolare invocazione perché venga in aiuto adesso a te.
Ti invio un abbraccio augurale grande, grande, grandissimo, perché tu possa farcela a guarire.
Antonio"

Ed ora lei mi scrive:

"Caro Antonio 
vorrei chiederti scusa per non aver risposto alla tua bellissima mail, ma ho passato mesi davvero terribili. 
Ho terminato la chemioterapia da pochi giorni, spero solo che dopo i controlli che farò a fine mese potrò finalmente tranquillizzarmi e chiudere questa brutta parentesi. 
Il tuo sostegno morale e la tua partecipazione in un momento così difficile sono stati per me veramente preziosi, ti ringrazio con tutto il cuore e se per te "Sapere che qualcuno ti aspetta procura senz'altro una delle sensazioni più belle" vorrei, anche a nome della mia famiglia, invitare te e i tuoi a una grigliata nella mia casetta di campagna, quando verrai a Banzi. 
Con affetto
 ..."



Druogno, il campanile della chiesa antistante il municipio


La stazione di Druogno, il treno che collega Domodossola-Locarno


    E questa sera domenica 24 settembre  2006 leggo ancora:

    "Caro Antonio ti comunico con immensa gioia che i controlli effettuati sono tutti negativi. 
Non riesco ancora a crederci, sono qua a scriverti, sono viva, e voglio, anzi devo pensare che ormai è tutto finito...

Grazie di cuore per il tuo affetto sincero e se dovessi capitare da queste parti ricordati dell'invito.
Un abbraccio ..."


    Quando, come scritto nella pagina "De finibus terrae",  andai in chiesa a Santa Maria di Leuca, il 3 settembre scorso alla messa delle 7,30, non mi confessai. Una confessione, tuttavia, voglio farla adesso qua: che rivolsi ancora una forte implorazione a Colui perché intervenisse in aiuto di questa amica sconosciuta, utilizzando e convertendo a suo favore la parte necessaria di credito che potessi vantare di buone azioni e/o sofferenze.
    Ora Gli esprimo tutta la mia gratitudine, anche se la guarigione fosse del tutto indipendente dalle mie invocazioni di aiuto, per riuscire a condividere la gioia di questa sconosciuta amica.
    Capita, per fortuna, che ogni tanto qualcosa di bello accada, e ci sia da raccontare!

17 agosto 2006
24 settembre 2006
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