IL TUO TRENO NON ARRIVAVA MAI

L'eco del motore
d'una seicento multipla
udivo echeggiare
per tutta la giornata
ma la vettura
non arrivava mai:
il tuo treno straordinario
d'emigrante a tutti
dava la precedenza
ed invece che al mattino
giungeva solo alla sera.

La casa ti accoglieva
densa degli odori
di cannella e noce tostata
di sarda e sciroppo di vino
e non finivi di saziarti
della fumante trippa.

Poi finalmente aprivi
gli scrigni delle tue valige
(una, di legno, era la stessa
con cui ritornasti dalla guerra)
ed estraevi dal fondo,
sotto latte vuote
e biancheria sporca
che non avevi fatto in tempo
a lavare, per ognuno
una tavoletta di cioccolata.
La mia volevo mangiarla
un pezzettino per volta
per farla durare a lungo
ma poco dopo essa
gią non c'era pił
fatta un sol boccone
dalla mia ingorda sorellina
che la scovava
nel mio segreto nascondino.

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