AUGURI

 

 

Chissà con quale immagine russa quest'anno il dottor Roman accompagnerà il suo messaggio di auguri che - sono pronto a scommetterlo - ancora una volta mi farà puntualmente avere via e-mail in occasione del Santo Natale!

Nel 2006 avevo avuto con lui un contrasto furibondo in relazione ad un acquisto di acquedotto privato da parte del comune di Bognanco (egli era il consulente della società che lo cedeva), conclusosi poi con un armistizio avvenuto per intermediazione del mio collega di Stresa, dove il dottor Roman svolgeva le funzioni di revisore.

Da allora egli continua ad omaggiarmi di auguri di Natale, non solo, anche di Pasqua. Non credo, tuttavia, lo faccia per avere una particolare considerazione del sottoscritto, neppure perché nutra affetto e simpatia nei miei confronti, quanto semplicemente perché sono finito nella sua mailing list che, forse per pigrizia, non aggiorna, oltre che probabilmente per il bisogno di esprimere un vago senso di vanità: di far vedere che va in vacanza in Russia: un peccatuccio, comunque, neppure veniale, rispetto alla mostra di goffe foto ricordo, fatta da qualcuno, nella vetrina di siti ufficiali istituzionali.

 Una lista (all'epoca cartacea non mailing) ce l'aveva anche Clemente, l'impiegato tuttofare del comune di Vanzaghello, e in occasione del Natale 1998 egli, fra i tanti biglietti d'auguri, ne spedì uno anche ad un certo ing. Roveda, col quale era aperta un'incresciosa controversia per il tentativo da egli posto in essere di spillare compensi indebiti in relazione ad una pregressa consulenza.

Casualmente mi venne sotto mano quell'elenco di destinatari di auguri, intercettando anche il nome dell'ingegnere. Mi rivolsi allora all'impiegato: "Clemente, ma abbiamo spedito gli auguri di Natale anche all'ing. Roveda?". 

"Sì" egli rispose.

 

Gli auguri però non si mandano mica solo per Natale! Venerdì 18 marzo 1983 un certo Nicolino (ora egli si troverà sicuramente in paradiso grazie anche alla mie preghiere a suffragio), presidente dell'allora Comitato Regionale di Controllo, dove all'epoca io lavoravo, da casa sua telefonò al mio collega Felice e gli dettò questo telegramma, da spedire per la festa del giorno dopo, tramite telefono e con spesa a carico della regione: "Auguri di ogni bene papà" ... copia di quel telegramma, insieme a numerosi altri, finirono alla procura della repubblica di Verbania, ed il loro mittente sotto processo.

C'è qualcuno che non bada a spese per inviare auguri per le occasioni più disparate. Ciò è noto anche al ministro Brunetta il quale ha emanato direttive in materia, invitando amministratori e dipendenti pubblici a fare gli auguri a costo zero per la moderna via telematica, anziché attraverso l'onerosa via posta con i tradizionali cartacei biglietti, seppure ciò possa servire ad elevare il PIL (prodotto interno lordo) di uno 0,00001%.

Patrizia, una bravissima mia collaboratrice, mi ha riferito che lunedì scorso ha intercettato in televisione il ministro Brunetta proprio mentre parlava di ciò e, per criticare la cattiva abitudine degli auguri tradizionali, ha raccontato l'esempio di un recente caso suo personale: aver ricevuto da un prefetto (di cui ha omesso il nome) un telegramma d'auguri per il suo onomastico.

A sentire ciò, io ho arguito che tale prefetto non potesse essere altro che xxxxx, il quale considererà probabilmente rientrare nella sua missione sommergere di auguri una valanga di persone per ogni occasione.

Dico ciò con cognizione di causa perché tale prefetto ha prestato servizio nella provincia del Verbano Cusio Ossola. Da Verbania egli è stato trasferito a Brindisi. Un giorno, guardando la posta arrivata al comune di Bognanco, vedo un telegramma pervenuto dalla prefettura di Brindisi. Mi accingo a leggerlo con una certa ansia, chiedendomi: "Cosa conterrà mai quel telegramma?".

Ebbene, conteneva un messaggio d'auguri di buon onomastico per il mio sindaco Mauro Valentini. Ne rimango perplesso, non riuscendomi a spiegare come mai il prefetto di Brindisi inviasse un telegramma d'auguri di buon onomastico ad un sindaco di un piccolissimo comune non più rientrante nel suo circondario. Ci sarà qualche motivo tutto particolare che lega il mio sindaco all'ex prefetto di Verbania, ho supposto.

Per dire qualcosa che facesse venire il buon umore, ho raccontato qualche giorno dopo il curioso fatto al sindaco di Piedimulera ed egli, che si chiama Gian Mauro Bertoia, sapete cosa mi ha risposto? "L'ho ricevuto anch'io".

A sentire ciò, non vi dico quanto mi sia scompisciato dal ridere. 

Immagino, invece, quanto si incazzerebbe il ministro Brunetta, se venisse a sapere che i telegrammi di buon onomastico inviati dall'anonimo prefetto non costituiscono un gesto di attenzione devota riservata solo a lui, bensì, un'abitudine: evidentemente, se egli ha tempo ed energia da dedicare agli auguri di buon onomastico persino di sindaci di comuni lontani (nel tempo e nello spazio), non deve essere molto assorbito da problemi di ordine e sicurezza pubblica.

Spero, pertanto, che Brunetta non lo venga a sapere mai e, soprattutto, che non lo venga a sapere neppure la procura della repubblica (della magistratura penale e contabile), perché non vorrei ritrovarmi ad essere chiamato a testimoniare ancora una volta.

 

Comunque, cartacea o mailing che sia,  meno male che c'è qualcuno che la lista dei destinatari degli auguri di Natale la aggiorna. Infatti, dopo gli auguri tardivamente recapitatimi dal postino nel 2005, per fortuna non ne ho ricevuti più (né cartacei, né virtuali) e, giacché anche un collega web master mi ha espunto dalla sua mailing, avrò solo da rispondere al dottor Roman: " Grazie dei graditi auguri, che ricambio di cuore!".

Ma, c'è da dire che, probabilmente, quest'anno quel qualcuno non invierà - né via telematica, né via posta - auguri a nessuno. 

Probabilmente per questo prossimo Natale egli preferirà andare ancora in giro col cammello a fare "Il Quarto Re Magio", per continuare a versare birra nei boccali da dare ai boccaloni.

 

22 novembre 2009

RIMEMBANZI    HOME PAGE