BANZI, IL MIO PAESE-CITTA'-MONDO

... giacché ogni mondo è paese

Nel suo simpatico articolo "Terrone di Padania" (riportato nella mia pagina "L'Italia di mezzo"), Gramellini è stato alquanto avaro nel riconoscere i meriti della "Lega (una volta Padana, poi del Nord, quindi del Nord-Sud, tra un po' di Roma, amputata forse solo dell'aggettivo "ladrona"), avendo affermato che un suo eminente rappresentante, peraltro ministro (da egli definito omologo terrone del nord) si sarebbe limitato a fare solo "una legge elettorale scriteriata e uno spogliarello di canottiere maomettane in tv".

Io ne potrei aggiungere almeno un altro: aver agevolato i miei compaesani che fossero venuti a Varese, a riconoscere subito la città, in quanto al suo ingresso è posto il cartello con la doppia denominazione: "Varese", in lingua italiana, e "Vares", in quella celtica.

Inoltre, ove essi avessero gironzolato per i paesi limitrofi al capoluogo provinciale lombardo, sarebbero stati aiutati anche nel riconoscimento del paese natale del fondatore della Lega, ovverosia Cassano Magnago, in quanto pure esso vulgato nella lingua bossiana, ed indicato pertanto nel cartello d'ingresso come "Casan Magnagh" (io mi beo di leggerlo ogni giorno, avendo la fortuna di attraversarne il luogo).

Abbia o meno qualche celtico mai messo piede a Banzi, non posso non notare come la loro lingua non sia gran che dissimile dal dialetto parlato dai miei compaesani: l'unica differenza che possa cogliere, ad esempio nella parola "Cassano", è che a Banzi essa si pronuncia "Cassan", nel paese di Bossi "Casan": evidentemente a noi non piace dimezzare, bensì fare il gioco di lasciare, se non, a volte, addirittura raddoppiare, come si può trovare testimonianza in una remota pagina di questo sito.

Oltre alle comunicazioni bilinguistiche suddette, sovente nei cartelli d'ingresso dei centri abitati che attraverso è possibile cogliere anche qualche altra indicazione, avente talvolta lo scopo di mettere sull'avviso chi ne varchi il territorio che, se gli frullasse in testa l'intenzione di andarvi ad installare una centrale nucleare, non lo potrebbe fare, perché si tratta di "Comune Denuclearizzato", talaltra semplicemente di informare che quel comune è "Gemellato con ...".

Non so se Banzi, per bocca dei suoi organi istituzionali, abbia mai assunto una posizione ufficiale in materia di nucleare, ovverosia se abbia dichiarato il proprio territorio denuclearizzato o meno; viceversa, se non ricordo male, un gemellaggio nel passato deve averlo fatto col comune di Castel Maggiore, perché, ritrovandomi al mio paese una volta a metà giugno, ebbi modo di notare dietro la statua di San Vito in processione, oltre l'allora sindaco Canio Franculli, in coppia con lui anche una sindachessa che, mi spiegarono, apparteneva a quel comune bolognese, divenuto gemello di Banzi.

Tale gemellaggio, però - non so se venga ostentato all'ingresso del centro abitato di Castel Maggiore -  a Banzi non viene fatto oggetto di alcuna menzione, dal momento che all'ingresso del paese, durante le mie infinite passeggiate, che facevo una volta, ho visto sempre e solo la nuda e cruda indicazione della sua denominazione, accompagnata semplicemente dal segnale di divieto di suonare la tromba e di correre ad un velocità superiore a 50 km all'ora (io infatti quando andavo a correre sono stato sempre attento a non superare quel limite).

Penso che possa essere utile a chi transiti nel territorio di Banzi ricevere informazioni peculiari su di esso, in modo che ne possa rimanere attratto, avere suscitato il suo interesse, sì che possa decidere anche eventualmente di soggiornarvi qualche giorno (ad esempio nel complesso rurale di "Moncamasone"), con conseguente beneficio per l'economia locale.

Allora suggerirei di inserire tali indicazioni nei cartelli d'ingresso posti "ammont' e abbasc alla vianov'", aggiungendo ad esempio sotto Banzi: "

 

"Paese della Fons Bandusiae"

"Città Culla del Diritto"

"Gemellato con Castel Maggiore"

"Paese Natale del Nonno di Santa Segatura"

"Paese della Grande Abbazzia"

"Visitato da Papa Urbano II nel 1088"

... e così via ad libitum

 

Raccomanderei invece, a meno che non vengano ritenuti proprio essi dei motivi di grande (forse anche morbosa) attrazione, di evitare di aggiungere altre specificazioni di valenza negativa, come ad esempio:

 

"Paese del Sindaco Fannullone"

"Paese del Falso Oculista"

 

Venuto a conoscenza qualche giorno fa che la "Trota" di Umberto Bossi, ovverosia suo figlio Renzo, ha sostenuto al Collegio Arcivescovile Bentivoglio di Tradate (praticamente a 100 metri da casa mia), per la terza volta l'esame di maturità, e per la terza volta bocciato, mi è affiorato il ricordo che forse nello stesso istituto deve aver studiato anche il sedicente oculista di Banzi: sarebbe utile verificare però che almeno la maturità sia riuscita a prenderla, e scongiurare l'ipotesi che non ci sia stato qualche bluff anche per quella.

A proposito, se non si è concretizzato il gemellaggio con Castel Maggiore, non potrebbe questo comune denominatore delle cozze dure uscite dal Bentivoglio, costituire un buon motivo per realizzare un gemellaggio con Tradate?

Comunque, mi rendo conto che, sia a Tradate che a Banzi, non è il caso di pensare ora ai gemellaggi, stante che entrambe le amministrazioni spireranno la prossima primavera.

Viceversa, l'approssimarsi del Natale può suggerire di fare gli auguri, oltre che di serenità e gioia, anche di una felice conclusione del travaglio del mandato, in modo che, verso maggio-giugno, non si abbia a dire "mala nottata e figlia femmina".

Questi auguri intendo farli però solo a Nicola, non a Stefano, perché mi sento in debito di ricambiargli quelli che egli mi fece, ad inizio mandato, nel 2004, nonché per l'onore che mi ha dato nel dicembre dell'anno scorso per aver ordinato cento mie libretti di poesie (a proposito c'è un'errata corrige da fare in quella dal titolo "Le Campane": la parola "concerto" è stata trascritta erroneamente, sarebbe dovuta essere "concento").

Con ogni probabilità però, anche senza i miei auguri, per lui non sarà "mala nottata e figlia femmina", perché almeno un rivale, quello della passata tornata elettorale, si è bruciato (fatto allo spiedo) da solo già prima della partenza, quindi, a meno che non spuntino fuori altre fameliche belve, la strada verso il traguardo del secondo mandato dovrebbe essere in discesa e scevra da pericoli.

Bisognosa di auguri pare però soprattutto l'Italia, se si pensa che le sue sorti dipenderanno anche da ciò che potrà venire fuori da una cozza dura come Renzo Bossi, entrato già nelle stanze del potere a fianco del padre, ospitato con benevolenza e simpatia a Palazzo Grazioli da Berlusconi.

La speranza riposa solo nel fatto che ci possano essere in giro persone assomiglianti ai professori del Collegio Bentivoglio di Tradate, che abbiano ancora il coraggio di bocciare chi non lo merita, non solo nello studio ma anche in politica.

Auguri! Giacché Natale fa sentire più buoni, proprio a tutti.


Oltre che gli auguri, vorrei fare anche dei ringraziamenti:

- al web-master del sito www.palazzosangervasio.net, nel quale ha ospitato due mie creature: "La mitica stazione di Palazzo San Gervasio" e "La Chianca";

- a "Zanna", che nel suo blog ha inserito, altra mia creatura, "La poesia più bella": nel riguardarla, mi è parso che il suo "nome" non sia proprio completamente sbagliato;

- alla dottoressa Tannita, per la preziosa attenzione che continua a rivolgermi, manifestatami con le sue e-mail: nel pensarla qui adesso, sembra quasi solleticarmi qualche verso, infatti provo a grattarmi ed ecco:

 

CHI HA SVESTITO LA TANNITA?

 

Banzi oh caro mio paese

ti penso sempre a fine mese

mentre ad ogni festività

a te Banzi penso mia città.

 

Banzi oh Banzi che bella città

si mangia si beve l'amore si fa.

Chi ha svestito la Tannita?

E se l'è poi concupita?

 

Ballava bene lei la samba?

Col tanga tra l'una e l'altra zamba?

Quanti Euro aveva in tasca?

Uno per terra giù le casca?

 

E com'era il suo umore?

Bianco o nero di colore?

Perché se verde invece è

vuol dire che tocca a te

 

ora proprio a te.


... ed ancora un grazie molto sentito ad una persona che deve avere un carattere "inossidabile" - a giudicare dal suo nick "AntiRuggine2" - che non gli impedisce, tuttavia, di condividere il mio amore per il silenzio e per la contemplazione del Monte Vulture, come manifesta di fare nel suo blog

03 dicembre 2008

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