DIECI ANNI FA

... e dopo

 

Mercoledì 31 dicembre scorso mi è successo una cosa incredibile! E forse proprio perché essa accadesse, il dilemma - vado o non vado a lavorare - lo avevo risolto a favore della seconda ipotesi (anche perché era la giornata dedicata a Druogno e lì quel giorno era festa).

Con mia moglie sono andato al mercato a fare scorta di frutta e verdura (50 Euro di spesa esatti). Mentre stavo riportando indietro il carrellino con cui avevo trasportato fino alla macchina le varie cassette, incontro una coppia la cui signora aveva in braccio un cagnolino, di piccolissima taglia, affettuosamente come fosse un bambino: un'occhiata fugace appena, non prolungata dalla curiosità che potesse suscitare, anche perché non è raro (come lo sarebbe a Banzi) vedere scene del genere.

Senonché, non faccio in tempo a superarli che, dopo qualche metro, sento esclamare alle spalle: "dottor Carcuro!". Mi giro subito per vedere a chi appartenesse quella gentile voce femminile e scopro che proveniva proprio dalla signora col cagnolino in braccio, che intanto mi stava venendo incontro e che solo a distanza ravvicinata indovino chi fosse, non per essere divenuto miope (ancora non necessito di occhiali), ma perché erano trascorsi dieci anni da quando non ho avuto più motivo di vederla: "Barbara!", esclamo a mia volta, riconoscendola dallo sguardo, il quale, a differenza della faccia e del colore dei capelli, era rimasto ancora tale e quale.

Era un'impiegata di un comune col quale il mio rapporto di lavoro si interruppe bruscamente a fine aprile 1998, che non ebbi l'opportunità neppure di salutare - come del resto tutti gli altri dipendenti - e mi ha suscitato meraviglia il suo saluto, non tanto per avermi riconosciuto dopo oltre dieci anni, quanto per averlo fatto nonostante sia stato con lei duro, severo e forse anche cattivo.

La notizia della fine del rapporto di lavoro me la diede con una telefonata un'altra sua collega, Gisella, mentre mi trovavo a Banzi verso fine aprile 1998. Già la presagivo, perché la neo sindachessa di quel comune mi aveva manifestata tutta la sua ostilità e non aspettò un giorno di più, dopo l'entrata in vigore del nuovo regime giuridico dello status dei segretari comunali introdotto dalla riforma Bassanini, per scegliersi un altro segretario, quello che andava bene al dipendente che sarebbe stato da lui promosso vicesegretario vicario ...  una gran testa.

Finita la telefonata, mio padre mi chiese chi fosse stato a telefonarmi e per che cosa: vi lascio solo immaginare lo sforzo sovrumano che dovetti fare per dissimularne il contenuto, nonostante la pugnalata ricevuta allo stomaco.

Quel viaggio a Banzi aveva lo scopo di fare una sorpresa ai miei genitori (perfettamente riuscita), ma la "ferale" notizia sopraggiuntami mi indusse anche ad aggiungere quello di esplorare se c'era qualche possibilità di fare il segretario laggiù, perché rimasi, ancora una volta, avvinto più che mai dall'incanto della mia terra, di una bellezza che mi riempiva l'anima in quella primavera, durante le passeggiate a "Sardidd", con la sua limpida combinazione di verde di bosco ed azzurro di cielo, mai più vista.

Allora, sentito che il segretario di Genzano aveva optato per uscire dalla categoria ed andare in altra amministrazione statale, giacché conoscevo il sindaco - per aver mangiato qualche volta assieme alla mensa universitaria di Bologna, nonché per avermi, in quanto diventato egli medico, anche curata successivamente la bambina a Banzi mentre eravamo in vacanza - andai a trovarlo, manifestandogli il mio interesse, ove non avesse già avuto qualche altro collega papabile, ad andare a fare il segretario nel suo comune. Mi disse che non aveva al riguardo già il sostituto segretario pronto, lasciando il discorso aperto.

Feci il mio ritorno affranto a Varese. Ma, come dice il proverbio, non tutti i mali vengono per nuocere. Infatti, quella crisi di rapporto con quella sindachessa (che fini di essere tale prematuramente anche lei il mese di giugno successivo per dimissioni della maggioranza di consiglieri) mi spalancò numerose opportunità, che mi arrivarono a creare addirittura gravi imbarazzi di scelta, per come certi sindaci si misero in competizione tra loro per accaparrarmi, offrendomi a destra ed a manca convenzioni di segreteria generale create apposta per me. Ciò non tolse, tuttavia, che mi lasciassi sfuggire di bacchettare quel mio commensale universitario per l'assenza di stile che manifestò, poi, nei miei confronti, anche se era più che comprensibile che prendesse un segretario del suo paese.

Del resto, se mi fosse stata offerta la possibilità di ritornare giù, sono tutt'altro che sicuro che l'avrei poi tradotta concretamente in pratica, perché cosa avrebbero fatto ora a Banzi i miei tre figli? Qui stanno lavorando tutti e tre, laggiù si sarebbero aggiunti ai 128 preselezionati per il concorso ad impiegato comunale, nella speranza di riuscire a vincere quella specie di superenalotto? Io non faccio mica parte della genia di Carcuro che riescono, senza alcuna difficoltà, a trovare per ciascun figlio un posto a propria immagine e somiglianza!

Mi è rimasto impresso anche in quella andata a Banzi di aprile di dieci anni fa - e mi piace qui ricordarlo - come durante le passeggiate in piazza - in particolare sul "cemento"- con un allora dipendente comunale, egli mi lusingasse ad andare a fare il segretario laggiù. 

Tale dipendente è diventato poi sindaco e, come quello di Genzano, ha preso ovviamente anche lui un segretario del suo paese; a Banzi ce n'erano però due ed allora li ha preso tutti e due: ha preso uno ... e lo ha cacciato via, ha preso l'altro... per il culo.

Comunque, preso come sia stato preso, quest'ultimo non mancherà, tra poco più di cinque mesi, di rendere il proprio servigio di festeggiamento del nuovo sindaco che sarà eletto a Banzi, e di consolazione di quello che risulterà bocciato, sentendo egli dentro come il dovere di adempiere alla missione assolta una volta dallo Stock '84: "La tua squadra del cuore ha vinto? Allora brinda con stock '84, la tua squadra del cuore ha perso? Allora consolati con Stock '84 ". 

Sicché anch'egli vorrà far brindare o consolare il sindaco eletto o bocciato, nonché i loro "tifosi", offrendo una pagina di gustosa libagione. 

Nicolino può stare però tranquillo: per lui sarà un brindisi di festeggiamento, perché è uno a cui riesce facile facile il raddoppio: volete che non riesca anche per il secondo mandato di sindaco? Ci riuscirà certamente, pur con la neutralità di Lorenzo Carcuro, e di quella di suo figlio, a cui, questa volta più che mai, può fregar men che meno chi sarà colui che andrà dietro la statua di San Vito con la fascia tricolore a tracolla, o che accoglierà l'arcivescovo Ricchiuti all'ingresso del paese in occasione delle sue visite pastorali.

A ben considerare però una simpatia egli potrebbe averla: a favore del candidato che si impegnasse ad inserire il festeggiamento dei sessantenni ne "L'estate Bantina" di ciascuno dei cinque anni del suo mandato. Così, una volta tanto, potrebbe finalmente anch'egli partecipare a qualcosa.

 

Ma mi piace soprattutto ricordare che nel 1998 ritornai ancora una seconda volta a Banzi, a Natale: fu l'ultimo trascorso con mia madre. Ne serbo vivissimo ancora il ricordo di quei giorni, che vissi come presagendo che non ne avrei più trascorso con lei. 

La osservavo attentamente, quasi con avidità, in ogni cosa che faceva, come se la riprendessi per imprimermela dentro l'anima. Alla sera del giorno della Befana le dedicai la poesia "Tu sorridi già agli angeli", che fu per me come una sorta di commiato spirituale da lei, giacché il 28 febbraio successivo fu colta da morte improvvisa. A distanza di dieci anni, il dubbio espresso in quella poesia vorrei convertirlo in speranza: che siano ora gli angeli a sorridere a lei.

Questa sera alle 21 andrò ad ascoltare il concerto di capodanno: tra i diversi brani in programma ci saranno l'alleluia di Händel e la settima sinfonia di Beethoven: questi ricordi  di fine anno 1998, la cui resurrezione è stata resa quanto mai viva da quell'incontro di Barbara, mi tumultueranno durante l'esecuzione di quella musica celestiale.

03 gennaio 2009

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