PENSO A TE MEDICO ... DI NICK

... e probabilmente (poveri pazienti!) anche di fatto

 

Quanto al mondo del web, io sono rimasto ad uno stato primitivo, continuando a coltivare solo il piccolo orto di questo sito, senza andare a colonizzare altri spazi, messi a disposizione da Facebook, You Tube, Twitter e quant'altri.

Peraltro, da diversi anni ho perso anche il gusto di chattare, residuandomi appena quello di farmi qualche partita a scacchi on line. Avevo invitato a suo tempo un compaesano, web master pure lui, pure lui divenuto "lumbard" d'adozione, anzi d'immigrazione; gli avevo anche fatto sapere il nick-name con cui giocavo, "pan_cutt" (tra parentesi  so che ne era ingordo, mangiandolo persino a colazione prima di andare a scuola), ma non ho mai avuto la piacevole sorpresa d'incontrarlo: pazienza! Evidentemente, o non ama giocare a scacchi, o non ama avere a che fare con me, o tutte e due le cose insieme.

A me Facebook non attira, perché costituisce un luogo assomigliante un po' ad una piazza, quella di Banzi  il giorno di San Vito o del corteo storico di agosto, oppure di una serata de "L'estate Bantina", quella della festa dei cinquantenni, in cui vi si riversa uno tsunami di persone per sfogare il desiderio di apparire, farsi notare, sfogare il bisogno di esibizionismo, per formare aggregazioni, branchi. Per me, invece, la piazza è stato un luogo dal quale sono quasi sempre rifuggito, fatta eccezione quando essa mi offriva l'opportunità di fare fatidici incontri.

Ciò avvenne quarantadue anni fa, nel 1968, e fu possibile anche grazie al fatto di avere all'epoca un grande amico, con cui facevo coppia fissa, sempre disponibile ad intrattenersi con me, per consentirmi di poter guardare (a debita distanza) durante le passeggiate della libera uscita in piazza, colei che dieci anni dopo sarebbe diventata mia moglie.

Rispondendo, di recente, ad una sua lettera (tradizionale di carta perché, forse rimasta l'unica persona al mondo, non fa ancora uso del computer), gli ho ho ricordato come egli abbia "avuto il privilegio di essermi stato amico in un periodo esaltante della mia vita", sì che, "quando rievoco i ricordi di quella felice stagione, mi ritorna puntualmente in mente".

Dicevo che questo sito web è un piccolo orto. Spesso qualcuno viene a cogliere qualche cavolo, che io regalo volentieri. Talvolta se lo prendono anche a mia insaputa, ma non mi arrabbio. Ciò è successo ultimamente, scoprendo casualmente che una mia poesia - "Penso a te", ha ispirato addirittura la creazione di un gruppo su Facebook; o che tre di quelle per bambini sono state proposte per essere disegnate da loro: tuttavia non mi sono sentito per ciò defraudato, bensì onorato.

Oltremodo onorato mi sono sentito  anche nel leggere la pagina web che la Biblioteca delle Oblate di Firenze ha pubblicato in occasione della celebrazione - il 21 marzo 2010 - della Giornata Mondiale della Poesia istituita dall'Unesco: tra i cinque link utili indicati per la sezione di poesia dedicata a Bambini e Ragazzi, figura al terzo posto http://www.carcuro.com/filastrocche_e_poesie_per_bambini.htm.

 

Per amore di verità, debbo constatare e dare atto che in questo sito non tutti vengono a cogliere cavoli, o fiori,  o racconti da inserire in antologie scolastiche, o poesie da pubblicare in libretti, c'è anche qualcuno che viene a raccogliere velenose amanite falloide, o perlomeno qualcosa che, masticandola, gli procura orticaria e mal di pancia.

Ogni tanto mi capita di scoprirlo ed una scoperta l'ho fatta casualmente appena alcuni giorni addietro, leggendo un post lasciato da un tale "medico" di nick, banzese certamente e, quasi altrettanto, medico anche di fatto, che, con cipiglio "stizzoiracondo", ha sentito il bisogno di vomitare su internet il fiele prodotto dalla lettura di qualche pagina di questo sito, a lui particolarmente indigesta. 

Egli, infatti, il 26 aprile 2008 alle 17:50, indirizzandosi a me, tra l'altro (sic!) scrive:

"Guarda un po. Il msg di Antonio Carcuro... dimendica di dire  che il padre era un grande mariuolo... Carcuro ci hai rotto le palle. Rimani a Varese che a Banzi i Carcuro sono in disgrazia……. e quando il prosimo anno vinceremo le elezioni noi del PDL li faremo un culo alla grande. Vai a cagare".

Tale messaggio non può passare inosservato, per tre essenziali motivi, anzi quattro.

In primis perché non posso non querelare il suo autore (la polizia postale scoverà e smaschererà sicuramente colui che si nasconde dietro la poca fantasia del  nick "medico" che si è dato) per aver diffamato la memoria di mio padre con l'epiteto di "grande mariuolo". 

E caso mai questo diffamatore - guarda un po'...come si scrive! - potrebbe essere  il figlio di un usuraio, con i cui interessi svenati alla gente ... conosco chi può ancora testimoniarlo... ha avuto l'agio anche di riuscire a prendersi la laurea; ma non solo, egli potrebbe essere anche fratello di uno degli assessori di Banzi pizzicato da .Henry John Woodcock ad intascare rimborsi spese per missioni fasulle!

In secondo luogo perché, se dietro il "nick-medico" si celasse un medico vero, ci sarebbe non poco da preoccuparsi. Invero, uno che, scrivendo una decina di parole, commette qualche reato e ben quattro errori grammaticali (un normale alunno di terza elementare li eviterebbe senz'altro), cosa può combinare mai con i pazienti?

La loro guarigione, più che nelle sue mani e penna che scrive le ricette, non potrà che essere rimessa nell'effetto placebo!

Io, comunque, se avessi mal di pancia, piuttosto che rivolgermi a siffatto "medico", preferirei fare delle belle scoregge. Forse andrei da lui solo in caso di mal di gola, perché, mentre egli mi mi visiterebbe, raccoglierei tutto il "rakt", comporrei con esso uno "sputnik" e lo lancerei in orbita ... libero il lettore di stabilire se quella intorno alla Terra, oppure dell'occhio (sinistro o destro) del "medico-nick".

Infine, non posso non rilevare come siffatto "medico-nick", oltre probabilmente a far fatica ad indovinare le diagnosi dei pazienti, non ci azzecchi neppure nelle profezie. Infatti, mi risulta che a Banzi le elezioni  comunali del 2009 siano state poi vinte ancora da Vertone, ed egli è tutt'altro che un "berluscoide", a meno che non si sia votato nel frattempo al PDL: ma ciò non sarebbe potuto mai accadere, perché Nicola s'è spinto solo a fare un giretto sul cammello in Palestina, senza giungere fino a Damasco, sulla cui via solamente, come San Paolo, sarebbe potuto rimanere fulminato.

E, davvero infine, come fai "medico-nick" a dire "che a Banzi i Carcuro sono in disgrazia"? Anche se io non ho da spartire con loro gran che (anzi quasi niente, oltre al cognome), a me sembra che al mio paese siano ancora forti i Carcuro; non solo, che stiano diventando anche molto ricchi, al punto da aprire nel frattempo una catena di gioiellerie, delle quali una a Potenza ed un'altra a Matera.

Non ci credi? Clicca qua, così puoi anche comunicare a qualche eventuale tua avvenente paziente in cerca di lavoro che la Gioielleria Carcuro di Potenza ricerca "una commessa di bella presenza con predisposizione al sorriso". Per candidarsi deve inviare "dettagliato CV con consenso al trattamento dei dati personali (D.Lgs. 196/03) al seguente indirizzo: gioielleriacarcuro@virgilio.it.

Non chiedermi però per favore nessuna mia raccomandazione!

Allora "medico-nick", anche se io sono Tonino e non Totò, ti dico lo stesso "ma mi faccia il favore!", e preparati piuttosto a sceglierti un avvocato di fiducia ... sempre che non disponga già di un Ghedini di famiglia.


Non è mia intenzione procurare un'appendicite al "medico-nick", ma debbo aggiungere tre appendici a questa pagina.

 

PRIMA APPENDICE. 

Benché non sappia più niente di Banzi da un lustro (a scoppio molto ritardato vengo a sapere talvolta della dipartita di vicini di casa, senza potere a quel punto più inviare neppure un telegramma o fare una telefonata), leggendo certi messaggi, mi viene da pensare che Vertone, alla fin fine, sia il sindaco meno peggio che si potesse meritare il mio paese, quantunque qualcuno possa anche tacciarlo di essere "vucc'lon'", senza che egli si offenda, e non sia esente, neppure lui, da nei, anzi ne abbia uno bello grosso ... che lo rende però più simpatico. 

Non per nulla, spesso e volentieri, io gli esprimo qua la mia simpatia ed ammirazione, a volte forse anche esagerate, se ho osato elevarlo addirittura al rango di "Quarto Re Magio".

 

SECONDA APPENDICE:

Mi permetto di consigliare al "medico-nick" di mettere in ammollo il suo cervello nella soda caustica per depurarlo dalle scorie e, giacché forse ciò non basta ancora, di andare anche a ripetizione di grammatica: per uno conciato come te "repetita juvant"! A Banzi ci sarà ormai più di qualche maestra in pensione che, armata di tanta pazienza (meglio però se anche di bacchetta) potrebbe fare il tentativo disperato di recuperarti in zona cesarini.

In questo caso sì, potrei anche raccomandarti ad una maestra non lontana da casa mia, che peraltro so avere ancora conservata la sua bacchetta, e forse anche quella del cognato (bella vigorosa) avuta in ricordo.

 

TERZA APPENDICE.

Poiché non intendo lasciarmi intimidire e farmi tappare la bocca dal "medico-nick", a rischio di aggravare la sua eventuale appendicite in peritonite, voglio inserire qui una poesia (diffusa già da qualcuno nel web) i cui versi riecheggiano le sensazioni vissute nella "placebook" di Banzi, nella lontana primavera del 1968, procuratemi ovviamente da colei che è diventata poi mia moglie: se ancora ci fosse lì qualche ragazza dai lunghi capelli al vento, la dedico anche a lei.

 

IL MIO AMORE PER TE

Il mio amore per te era
seguire i tuoi capelli al vento.

Riuscire a catturare il tuo sguardo
in mezzo a tanta gente
e strapparti un malcelato sorriso.

Camminarti a fianco
senza trovare quelle parole
che ti avrei voluto dire.

Provare tristezza quando
alla sera voltavi l'angolo
per ritornare verso casa
e sentire quanto lunga
ed inutile fosse la notte.

 

23 marzo 2010

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