STIGMATE

... e dopo gli schizzi di felicità di Vertone mi arrivarono addosso gli schizzi di stizza di Sapio

 


Questa mattina mi sono svegliato e... "oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao"?

Macché, mi sono svegliato con delle stigmate!

Me le ha inflitte il mio omonimo collega web master, con degli strali infuocati contenuti in una virulenta missiva e-mail. 

Sinceramente, Antonio, pensavo che le mie "stupidate" riuscissero a strapparti un sorriso; credevo di farti divertire un po' con esse; che non ti ritrovassi a disagio nei panni di attore di commedia buffa della quale ti ho reso protagonista in qualche mio fantasioso  racconto: mi spiace, pertanto, che esse ti abbiano fatto schizzare la stizza.

Comunque, non mi dici niente di nuovo dandomi del "maleducato": anche una maestra di Banzi, già in tempi remoti, mi aveva epitetato così quando una volta non anteposi il "don" al nome del fratello: sei in buona compagnia!

Mi susciti invece alquanto stupore, anzi sbigottimento, quando scrivi (sic!): "nelle circostanze che tu hai citato nei diversi scritti non ero mai - dico MAI! - a Banzi": ci mancherebbe che i miei scritti ambiscano ad avere il valore di una testimonianza e non siano da considerare invece solo prodotto di pura fantasia! Appaiono davvero tali da far credere costituiscano articoli di cronaca vera?

Se fosse così, non saprei se compiacermi o preoccuparmi. 

La bilancia però pende più verso la preoccupazione, perché non vorrei che anche il riconfermato sindaco di Banzi mi accusi per avergli fatto esplodere il neo per l'incontenibile gioia della rielezione; che "Ciccillon'" abbia a dolersi perché egli raccoglieva solo liquami umani e giammai "verba", senza peraltro portarli a scaricare a Matera, bensì "ind'o'varr'cidd' sott' o' campsant vecch'"; che il maresciallo si adirasse perché prima di prendere sonno aveva emesso in realtà cento sbadigli e non neppure uno; che, ancora, Vertone s'incazzasse furibondo per il mio arbitrio di averlo trasformato in "verbo", preferendo egli rimanere carne, in modo da poter ospitare dentro la sua pancia una parte discreta di agnello della premiata ditta Massaro, col cui candidato maggiormente preferito dal popolo banzese avrà sicuramente festeggiato lo strepitoso successo elettorale.

Soprattutto, mi preoccuperei se domani mi dovesse arrivare "il precetto" di arruolamento nel plotone incaricato della spedizione punitiva per lavare l'onta della mancata elezione di Rocco (per quanto non sappia ancora se è quello tutto fratelli o l'altro tuttosorelle): a cosa andrei incontro, in caso di diserzione, alla "fucilazione"? Bisogna allora che tenga sempre a portata di mano un telefono, perché, come è noto, una telefonata allunga la vita.

Viceversa, di una cosa non mi preoccupo punto, ovverosia del fatto che chi ha spiegato la causa dei "Cattivi odori dal depuratore di contrada Pantano" a Matera sia davvero un dottore, perché al Cielo piace che di falsi dottori a Banzi ne basti uno!

Comunque, Antonio, puoi stare tranquillo: di qui in avanti "eviterò  di nominare il tuo nome invano!".

Ti nominerò solo per ridere, ancora, un po'.

Quasi quasi faccio subito la prova per vedere se funziona.

Ecco, ho pronunciato adesso il tuo nome.

Ha funzionato.

Mi è scappato da ridere ancora!

Vuol dire allora che non ti ho nominato invano.

 

POST SCRIPTUM

Debbo fare una rettifica a quanto detto sopra: il racconto "Santa Segatura" non è di pura fantasia, giacché la notte di San Lorenzo dell'anno  scorso  (fra i tanti è pronto a testimoniarlo anche Giuliano Ferrara) tu eri effettivamente a Banzi, a fare tutte quelle cose (tra parentesi un po' sporchinelle) e sei trasvolato anche tu in cielo con lo stormo di uccelli, accoppiandoti poi con una stella.

17 giugno 2009

RIMEMBANZI   HOME PAGE